Una scelta.

Ed eccoci a noi... Finalmente raccolgo le energie e mi siedo a scrivere uno di quei post medio-introspettivi (spero per voi non troppo lungo!), un post-racconto, di quelli che partono con un annuncio anche abbastanza solenne e vanno a incanalarsi in una cospicua digressione sul sè (chi sono? Da dove vengo? etc etc). Un annuncio importante, che chi mi segue, e anche chi si è semplicemente soffermato qualche secondo in più sull'immagine di apertura del post, avra' già immaginato... 

Ebbene si: mi sono iscritta al corso per diventare "Consulente del Portare", precisamente alla Scuola del Portare di Roma! La settimana prossima comincerò il primo modulo del percorso formativo completo, mancano giusto le ultime formalità burocratiche e l'iscrizione sarà ufficiale! Non vedo l'ora di preparare la valigia con tutto l'occorrente, senza dimenticare il vecchio block notes per prendere appunti (sono una nostalgica, si vede che ho fatto l'Università un secolo fa!), il cuscino per simulare il pancione (perchè ci insegneranno anche a portare il pancione appunto), e una coperta (vi saprò dire poi a cosa servirà)... E la famosa bambola didattica (per chi non le conoscesse: bambole molto realistiche, disponibili in diverse misure e pesi a seconda dell'età che simulano... Molto realistiche davvero!!) per imparare le tecniche di legatura, e che ritirerò una volta arrivata lì alla Scuola!

All'avventura romana (il primo modulo è una tre giorni intensa, con lezioni-workshop dalle 9:30 alle 19:30) prenderanno parte anche papà e i due frugoli, impensabile lasciarli per tre giorni (e tre notti sopratutto!) con i nonni, i quali al mio rientro avrebbero senz'altro preparato le valigie anche loro! Tre giorni durante i quali la mamma tornerà a scuola (cosa che in sè mi riempie di gioia, ho un'indole da secchiona innata!) e il santo papà si prenderà cura della prole in giro per la Capitale tra parchi e giardini, pioggia permettendo... Un evento che come al solito ha mobilitato tutta la famiglia!

Una scelta sentita, ma anche molto, molto discussa, o meglio "ragionata" tra me e mio marito, per una serie di cose: la non vicinanza della sede dei corsi come primo fattore (200 km sono 200 km), lo spostarsi in quattro, con due bambini sotto i cinque anni, il peso economico del percorso formativo tutto sul bilancio familiare, insomma, per farla breve era da più di un anno che rinunciavamo, o meglio, rimandavamo la decisione... Alla fine, togli di qua e metti di là, con qualche sacrificio da parte di tutti abbiamo preso coraggio e messo nero su bianco. 

Sono davvero al settimo cielo, per me è il coronamento di un sogno, di una passione che ho scoperto più quattro anni fa, con la nascita di Alessandra, e che man mano si è trasformato in un vero e proprio lavoro: dal 2009 il portare è diventato una presenza costante, e molto importante, nella nostra famiglia, anche ora che i bambini non li portiamo più (tranne Lorenzo, che durante gli incontri con gli altri genitori su fasce and co. non perde l'occasione di scalzare il bambolotto dimostrativo per farsi coccolare un po' in fascia!) praticamente tutti i giorni parliamo di babywearing, di tessuti per porta bebè, di tutorial vari. 

L'obiettivo per noi, ci pensavamo proprio qualche giorno fa, è rimasto sempre lo stesso in questi anni: diffondere il portare, come stile di relazione genitori/figli. Ecco perchè i video tutorial (alcuni, i primi, proprio bruttini, io ero molto goffa e imbranata, e quante volte giravamo quei video... Non è per niente facile filmare con bambini piccoli, "veri"!! Dovreste vedere i retroscena :), ecco perchè il blog, i "trucchetti" per portare in maniera più facile e comoda, ed ecco anche perchè oltre a vendere i porta bebè che realizziamo mettiamo a disposizione anche i "kit" per il fai da te. Ecco perchè i consigli sinceri, non finalizzati esclusivamente alla vendita delle nostre creazioni (quante volte ho consigliato ad una mamma o ad un papà di provare un marsupio ergonomico piuttosto che una fascia ad anelli?), ecco perchè gli incontri, nella nostra città (ancora pochi!) e fuori di essa, in giro per l'Italia, col camper o con l'auto... 

La finalità è sempre quella di far toccare il più possibile con mano il babywearing, perchè aldilà di tante belle parole e immagini, quando vedi una neo mamma che riesce a mettere in fascia, con il tuo sostegno, il proprio bimbo, allora ti si apre il cuore in un sorriso grande, riconoscente, e torni indietro con la mente a quando per la prima volta hai provato tu quelle stesse, potenti emozioni. La fascia è magica! Quante volte l'avrete sentito dire? Ed è vero: quando la indossi e ci metti dentro al sicuro il tuo piccolo, stai sicura che al 90% verrà ricoperto dalla "sleepy dust" (la polvere del sonno di cui sembra essere intrisa la fascia stessa! ;), e dopo poco inizierà a dormire di un sonno beato, profondo, un sonno che non farà mai in nessun'altra culletta o carrozzina! 

Diffondere il babywearing, quindi. Parlarne, mostrarlo, farlo "toccare", l'intento sarebbe quello di farlo diventare, un giorno (perchè no??) qualcosa di normale quanto lo spingere un passeggino... Pensateci: niente più sguardi straniti o perplessi al vostro passare, ma una cordiale indifferenza data dalla "normalità" della cosa-fascia! In questi anni ho diffuso, trasmesso (almeno ci ho provato) quello che ho provato e sperimentato su di me e i miei bambini, confrontandomi, per lo più virtualmente, con altre mamme; mi è stato tanto d'aiuto Youtube, che ringrazierò a vita per la quantità di video (non tutti buoni, è vero, ma sempre meglio di niente) sull'argomento, e vari gruppi/forum dedicati... 

Qualcosa però è mancato nel mio percorso da autodidatta nel mondo del portare: ho sentito in particolare l'esigenza di una "base teorica" sulla fisiologia del bambino (specie neonato, specie prematuro), e anche su quella della mamma e del papà: spesso mi è stato chiesto se in presenza di cervicale o di discopatia si potesse comunque portare, tanto per fare degli esempi, ed io non ho saputo rispondere, così come mi è anche mancata tutto lo "studio" sulla fascia lunga rigida, supporto che non è mai stato nelle mie corde (non è stato amore a prima vista!). Questi "vuoti", ad un certo punto dell'avventura con Bubamara, sono diventati un vero e proprio peso per me, non potevo sopportare l'idea di non poter essere d'aiuto davanti a certi interrogativi che i genitori che ci contattavano mi rivolgevano... 

E'stato allora che ho avvertito l'esigenza di saperne di più, di studiare, di formarmi. E' stato allora che, segretamente, avevo già deciso: l'avrei fatto il corso da consulente, prima o poi :) 

E quindi, eccoci qua: tra una settimana esatta intraprenderò questo nuovo percorso, più formale e strutturato rispetto al cammino fatto finora, con i nostri figli, in compagnia di altre mamme come me. Stavolta ci saranno anche testi da studiare e non più solo gesti da osservare e imitare, e poi trasmettere... Sarà tutto nuovo, diverso. E per me che sono la curiosità fatta persona, non potete immaginare l'eccitazione mentale che ne deriva, il non stare nella pelle! Per quanto possibile, cercherò di documentare quest'esperienza così particolare, per condividerla con voi, ancora una volta... Scrivere, in certi momenti, ti aiuta a mettere a fuoco la realtà, e i passaggi di vita che stai attraversando.

E allora a presto, e come sempre buon portare a tutti!