Il Babywearing è l’antica pratica di portare i bambini addosso, appositamente sistemati in varie "soluzioni" che nel corso dei millenni e in base alle latitudini hanno assunto sembianze diverse.
Dalle foglie di banano alle strisce di pelle di animali, dalle coperte più o meno leggere ai marsupi di ultima generazione, passando per teli di tessuto di ogni foggia e dimensione, letteralmente babywearing vuol dire "indossare i bambini", "portarli" appunto, proprio come fareste con una maglietta o un maglione... Semplicemente, avere i propri piccoli addosso, tenerli sul petto, sulla schiena, e poterlo fare in qualsiasi momento e in qualsiasi posto.
L’usanza di “indossare i bambini”, una realtà da sempre diffusissima presso le comunità rurali di tutti i continenti, dagli anni ’70 ha iniziato ad essere diffusa anche a livello borghese, nell'Occidente ricco e industrializzato, per una serie di vantaggi.
Perchè sceglierlo?
-Perché tutela uno sviluppo armonioso del bebè rispettandone la fisiologia della colonna vertebrale, dell'articolazione dell'anca e del sistema vestibolare, che tanta importanza riveste nell'imparare a camminare. Nonostante non ci siano ancora studi scientifici veri e propri, e ci si basi dunque su aneddoti e culture dei popoli, si è constatato che presso popolazioni che tradizionalmente hanno da sempre portato i bambini l'incidenza di patologie come la displasia dell'anca è molto bassa, quasi nulla. Il babywearing, ma più in generale il contatto,si è inoltre dimostrato molto utile nella gestione delle cosidette coliche neonatali
-Perché aiuta a rafforzare il legame di attaccamento (bonding) tra il neonato e la madre, base sia della costruzione della relazione madre-figlio, sia dello sviluppo psicologico del piccolo: i bebè portati sono più sereni, piangono di meno, e anche la mamma (e il papà) fa un'esperienza di benessere sopratutto emotivo;
-Perché spesso può favorire l’avvio dell’allattamento al seno, specialmente con i nati prematuri, che vivendo il babywearing, ma più in generale il contatto continuo, ricavano particolari benefici (negli ospedali si utilizzano sempre più spesso protocolli di marsupioterapia); consente inoltre di poter allattare in pubblico, in maniera discreta;
-Perché permette ai genitori di spostarsi liberamente, in casa e fuori, avendo entrambe le mani libere!! Lavori domestici, mezzi pubblici, barriere architettoniche… Tutto molto più pratico e comodo senza carrozzine e passeggini!
Tanti modi di portare... E tu quale scegli?
- Oggi il mercato offre tante soluzioni per poter praticare il babywearing con il tuo bambino! Esistono fasce lunghe, di tipo elastico oppure tessute (le cosidette "rigide", con una struttura più ferma eppure avvolgente), mei tai (più corretto sarebbe chiamarli meh-dai), marsupi, fasce ad anelli, onbuhimo. Ognuno ha delle caratteristiche ben precise, te ne parlo in breve.
- Fasce elastiche: fasce solitamente in jersey di cotone, che possono contenere una percentuale di fibra elastica sintetica (spandex, elastan) e altri filati come il bamboo (molte combinazioni possibili). Sono fasce lunghe, morbidissime e super avvolgenti, una volta indossate ricreano un "effetto pancione" immediato! Per questo solitamente sono indicate per i piccolissimi, ma in realtà, con la tecnica di legatura giusta, applicata secondo la tipologia di elastica che abbiamo (esistono elastiche cosidette "one way", che cedono solo in altezza, e le cosidette "two way", che cedono sia in altezza che in lunghezza della fascia), possiamo portare molto a lungo, e con modaltà diverse. L'importante è capire che tipologia di fascia elastica abbiamo tra le mani: le one way e le two way vengono "lavorate" diversamente nell'esecuzione della legatura, e ci consentono di poter effettuare, o meno, determinate posizioni.
- Fasce di tessuto (woven wraps): questa categoria di fasce è probabilmente quella più ampia! Si tratta di fasce in tessuto di cotone, di base, ma le combinazioni possibili sono quasi infinite! I blend, cioè le composizioni possibili, sono tantissimi, e possono essere puri (ad esempio 100% cotone, il caso più comune), o misti: misto seta, lana, bamboo, tencel... E tanto altro! Rispetto alle fasce elastiche sono più ferme nella struttura, perciò possono dare un'impressione di maggior solidità e tenuta a chi le indossa... Ma è sempre tutto molto soggettivo: molta importanza gioca la tecnica, e le preferenze personali di chi porta. Parlando di fasce di tessuto ci si imbatte spesso nel termine grammatura, che non è altro che il peso della fascia: una fascia a grammatura leggera è adatta a bambini neonati, con la crescita potrà andare ancora bene lavorando sulla legatura e sull'esperienza di chi porta, oppure si potrà scegliere successivamente una fascia a grammatura più alta (le fasce cosidette "spessone") che danno una sensazione di tenuta e supporto del peso maggiore. Nello scegliere la fascia di tessuto si deve valutare che taglia acquistare (per le elastiche solitamente ci sono le taglie uniche), in base ad altezza e corporatura del portatore: solitamente si sceglie per iniziare una taglia 6 (4,60 mt circa), che ci consentirà di poter eseguire tutte le legature. Per scegliere la taglia giusta dai un'occhiata alla tabella sul sito didymos , meglio sarebbe provare direttamente con l'aiuto di una educatrice babywearing o consulente del portare.
- Mei tai (meh- dai): sono una "via di mezzo" tra fascia di tessuto e marsupio! Si tratta di un supporto semi strutturato, formato da un pannello di stoffa e due fasce superiori lunghe e due fasce ventrali corte: si indossa solitamente davanti e sulla schiena, o sul fianco (anche se personalmente non l'ho mai trovato comodissimo!). L'utilizzo del mei tai è particolarmente intuitivo, perchè già è presente una struttura, quindi riusciamo già a immaginarcelo addosso in qualche modo. E' avvolgente come una fascia di tessuto ma più snello nei volumi, essendo fatto di meno tessuto. Apprezzato maggiormente con bambini non troppo piccini, solitamente infatti non viene consigliato per i neonati... Il mio consiglio personale è sempre di provare sempre prima di acquistare.
Tanti modi di portare... E tu quale scegli?
- Oggi il mercato offre tante soluzioni per poter praticare il babywearing con il tuo bambino! Esistono fasce lunghe, di tipo elastico oppure tessute (le cosidette "rigide", con una struttura più ferma eppure avvolgente), mei tai (più corretto sarebbe chiamarli meh-dai), marsupi, fasce ad anelli, onbuhimo. Ognuno ha delle caratteristiche ben precise, te ne parlo in breve.
- Fasce elastiche: fasce solitamente in jersey di cotone, che possono contenere una percentuale di fibra elastica sintetica (spandex, elastan) e altri filati come il bamboo (molte combinazioni possibili). Sono fasce lunghe, morbidissime e super avvolgenti, una volta indossate ricreano un "effetto pancione" immediato! Per questo solitamente sono indicate per i piccolissimi, ma in realtà, con la tecnica di legatura giusta, applicata secondo la tipologia di elastica che abbiamo (esistono elastiche cosidette "one way", che cedono solo in altezza, e le cosidette "two way", che cedono sia in altezza che in lunghezza della fascia), possiamo portare molto a lungo, e con modaltà diverse. L'importante è capire che tipologia di fascia elastica abbiamo tra le mani: le one way e le two way vengono "lavorate" diversamente nell'esecuzione della legatura, e ci consentono di poter effettuare, o meno, determinate posizioni.
- Fasce di tessuto (woven wraps): questa categoria di fasce è probabilmente quella più ampia! Si tratta di fasce in tessuto di cotone, di base, ma le combinazioni possibili sono quasi infinite! I blend, cioè le composizioni possibili, sono tantissimi, e possono essere puri (ad esempio 100% cotone, il caso più comune), o misti: misto seta, lana, bamboo, tencel... E tanto altro! Rispetto alle fasce elastiche sono più ferme nella struttura, perciò possono dare un'impressione di maggior solidità e tenuta a chi le indossa... Ma è sempre tutto molto soggettivo: molta importanza gioca la tecnica, e le preferenze personali di chi porta. Parlando di fasce di tessuto ci si imbatte spesso nel termine grammatura, che non è altro che il peso della fascia: una fascia a grammatura leggera è adatta a bambini neonati, con la crescita potrà andare ancora bene lavorando sulla legatura e sull'esperienza di chi porta, oppure si potrà scegliere successivamente una fascia a grammatura più alta (le fasce cosidette "spessone") che danno una sensazione di tenuta e supporto del peso maggiore. Nello scegliere la fascia di tessuto si deve valutare che taglia acquistare (per le elastiche solitamente ci sono le taglie uniche), in base ad altezza e corporatura del portatore: solitamente si sceglie per iniziare una taglia 6 (4,60 mt circa), che ci consentirà di poter eseguire tutte le legature. Per scegliere la taglia giusta dai un'occhiata alla tabella sul sito didymos , meglio sarebbe provare direttamente con l'aiuto di una educatrice babywearing o consulente del portare.
- Mei tai (meh- dai): sono una "via di mezzo" tra fascia di tessuto e marsupio! Si tratta di un supporto semi strutturato, formato da un pannello di stoffa e due fasce superiori lunghe e due fasce ventrali corte: si indossa solitamente davanti e sulla schiena, o sul fianco (anche se personalmente non l'ho mai trovato comodissimo!). L'utilizzo del mei tai è particolarmente intuitivo, perchè già è presente una struttura, quindi riusciamo già a immaginarcelo addosso in qualche modo. E' avvolgente come una fascia di tessuto ma più snello nei volumi, essendo fatto di meno tessuto. Apprezzato maggiormente con bambini non troppo piccini, solitamente infatti non viene consigliato per i neonati... Il mio consiglio personale è sempre di provare sempre prima di acquistare.
- Fasce ad anelli: Sono fasce di tessuto corte (solitamente intorno ai 2 metri) che terminano su un'estremità con una coppia di anelli speciali. E' una fascia snella e compatta, ideale nella stagione calda e per portare sul fianco, ma con le accortenze giuste puà essere indossata anche davanti e con bimbi più piccini, avendo cura sempre di rispettare la fisiologia del bebè. Essendo una fascia monospalla si consiglia di alternare il lato dove andranno appoggiati gli anelli. Poichè sono fasce di tessuto, ma più piccole, vale il discorso di sopra su grammature e blend: solitamente vengono preferite con una grammatura medio alta e con un blend più sostenitivo e robusto (tipo misto lino o canapa) perchè necessariamente indossate in monostrato.
- Marsupi ergonomici: Sono supporti completamente strutturati, cioè hanno una struttura fissa, già assemblata, con imbottiture e fibbie (a differenza delle fasce lunghe che sono supporti non-strutturati). Veloci da indossare e super compatti, vengono solitamente preferiti dai papà (ma non è sempre detto... Conosco molti papà che adorano la fascia lunga, o quella ad anelli!). Ormai il mercato è ricco di una gran varietà di modelli, ci sono i marsupi divisi per taglia (solitamente newborn,standard, toddler, preschooler), che possono essere regolabili o meno per adattarsi meglio alle caratteristiche del bimbo che cresce, e quelli regolabili one size, cioè un modello unico che dovrebbe, con una serie di regolazioni ad hoc, aggiustarsi man mano che il bebè avanza con la crescita. Solitamente vengono apprezzati quando il bambino inizia ad essere più attivo e comincia ad interessarsi al pavimento e a muoversi di più, con i neonati consiglio sempre di provare con l'aiuto di una consulente o educatrice esperta di babywearing, per valutare se rispetta o meno la fisiologia del bimbo.
- onbuhimo: è un supporto composto da un pannello di tessuto, degli spallacci (che possono essere lunghi e non imbottiti, come le fasce del mei tai, o corti e imbottiti come quelli di un marsupio) e caratterizzato dall'assenza della fascia ventrale. Consente di portare alto sulla schiena, il che lo renderebbe ideale in caso di gravidanza; è un portabebè apprezzato in particolare con i bimbi più grandicelli, poco ingombrante e perciò gettonato in estate.
Curiosità: onbuhimo è un termine che è originario della lingua e cultura giapponese, solo che non indica affatto il portabebè che in Occidente chiamiamo in questo stesso modo, bensi si riferisce alla pratica del portare e farsi carico del bambino. Non oggetti quindi, ma belle pratiche...