venerdì 8 novembre 2013

Perchè portare?? Un post da non salvare.



Spesso, sopratutto in passato, andavo in cerca di articoli o post in giro per la rete che trattassero dell'importanza del portare, o, a dirla meglio, dei motivi per cui fosse consigliabile usare la fascia porta bebè. 
Nel corso degli anni, sopratutto nei primi da mamma-canguro, ho googlato, navigato, "surfato" tra forum, gruppi e community varie alla ricerca di testimonianze e saggi che, perchè no?, magari anche in forma di "decaloghi" (e quindi facilmente memorizzabili, almeno per me accade così!) spiegassero PERCHE' il babywearing fosse una scelta da abbracciare e consigliare il più possibile. Ho salvato decine e decine di link tra i preferiti del mio pc... Un piccolo archivio che parla di me, e della mia storia-evoluzione di mamma portatrice
(perchè si cambia, e il più delle volte si cresce anche col passare del tempo... Panta Rei :). Proprio mettendo ordine tra i link salvati, mi sono accorta che cronologicamente la tipologia del materiale conservato cambiava con gli anni, su su fino ad oggi, dove per lo più salvo video di legature varie, tutorial di autoproduzione e articoli su tessuti e tessiture.

E quindi niente, all'improvviso mi è venuta da pensare ad una cosa, quasi un'illuminazione... Tutto è partito da una domanda: ma perchè abbiamo bisogno di salvare post del genere?? Perchè le mamme (e i papà talvolta) che scelgono la fascia hanno l'esigenza di leggere, ma più che altro di condividere, postare sulle proprie bacheche (sempre più veri e propri "manifesti" si se stessi) articoli, link vari che parlano dei famosi "benefici del portare"?? E' qualcosa che risponde ad un proprio personale bisogno di conoscenza, di approfondimento anche, oppure lo facciamo per difendere agli occhi degli altri la scelta che abbiamo fatto per noi e per i nostri figli? Come a dire, rispondendo ai dubbi, alle perplessità di chi ci ha visto con i bambini in fascia o in mei tai: "Guarda qui, vedi che non sono un'incosciente, una sprovveduta?? Non solo respira eccome qui dentro, ma ci sta proprio bene! Anzi, è addirittura raccomandato dagli esperti, e dimostrato in tante ricerche scientifiche, che portare fa bene a tantissime cose: previene la displasia dell'anca, promuove lo sviluppo del sistema vestibolare, favorisce il legame di attaccamento madre/figlio etc. etc." (e giù a dire tutti i buoni motivi per cuila fascia "fa bene"!!)

Dopo aver portato entrambi i miei figli, e dopo essere realisticamente arrivata alla fine di questo bellissimo percorso fatto insieme a loro, sento di poter dire che si, la ragione principale per cui si conservano gelosamente questi post-apologetici è proprio quella di difendere, ancora una volta, e stavolta supportate dall'autorevolezza della scienza (la sola autorità ancora inconfutabile dopo la morte di Dio nella post modernità che viviamo) una scelta che nella nostra società (in Occidente in generale) non è vista tuttora di buon occhio. Viviamo come è risaputo ancora gli strascichi di una cultura del basso contatto, del distacco precoce madre-figlio, di metodologie estvillizanti e di "how to" ben precisi da mettere in atto per allevare e crescere dei figli presto (troppo presto) "autonomi", in grado di non dipendere esclusivamente, e troppo, dai genitori. Addormentarsi da soli e agli orari rigidamente prestabiliti, relazionarsi di buon grado e senza piagnistei con figure che non siano solo quelle genitoriali (baby sitter, educatrici del nido etc), giocare da soli, bastando a se stessi finanche nell'attività ludica e così via... Bambini "autosufficienti" (lo saranno davvero??), che non hanno bisogno dei genitori, ma a che prezzo?

Portare in fascia un bambino appena nato, per non parlare di uno più grandicello (sicuramente "viziato" e pigro, se a tre anni e più sta ancora -sempre forse??? In ogni momento??- sulla schiena della mamma o del papà), nonostante la situazione sia cambiata tantissimo in positivo da quattro anni a questa parte, è ancora una scelta controcorrente. Chi la fa sente spesso di appartenere ad una minoranza, e quindi cerca conferme, approvazioni, consensi dagli altri: oltre a ricercare ardentemente altri genitori che abbiano fatto la stessa, medesima scelta, allo scopo di fare gruppo (a voi non è successo?? ;) ,  si avverte anche il bisogno di avere delle "fonti", dei validi rimandi cui indirizzare lo scettico di turno... Detta altrimenti, l'esigenza di avere la risposta pronta! :D
E allora succede che, dopo avere per anni difeso spesso la mia, la nostra scelta "strana" a suon di decaloghi e di letture varie, consigliate di volta in volta alla zia ficcanaso, alla pediatra dubbiosa, all'amica che dice che stai crescendo dei mammoni, ti accorgi che non ne hai più bisogno. Non ti serve più raccogliere e sopratutto condividere questo tipo di materiale, è proprio come andare in bicicletta con le rotelle, e poi all'improvviso sentire che puoi farcela anche senza!! Non ti servono più le grucce per camminare, riesci ad andare da solo, a passo leggero, e per di più godendoti il paesaggio, l'aria fresca, il calpestio sulla terra ad ogni passo... Arrivi persino ad apprezzare l'atto del camminare puro e nudo, senza pensieri, come lavoro del tuo corpo, macchina perfetta. 
E capisci ancora di più che portare è una vera e propria scelta di vita, un modus vivendi, una filosofia. E anche un insieme di valori correlato. Valori che sono accoglienza, accettazione, servizio inteso come atto d'amore, giammai sudditanza, di alcun tipo. Portare è farsi carico, contenere, facendosi cavità, utero per la nostra creatura, per poi farla risuonare. Portare è dono, è scambio reciproco e quasi osmotico, io do e prendo allo stesso tempo da te, figlio, io ti arricchisco, tu mi arricchisci, ci scambiamo gioia e vita attraverso i pori, attraverso questa barriera tremula che è la nostra pelle (dove finisce il confine tra i nostri corpi, figlio??).
Portare è abbracciarsi... Niente di più e niente di meno, in fondo.  Ma cos'è un abbraccio poi?? E' aprirsi, è far entrare, per un po' (certi abbracci durano anche tutta la vita nella nostra memoria) un altro essere, un'altra individualità, un altro corpo in noi. Due solitudini, due esseri di per sè incompleti, monchi, che finalmente si incontrano e trovano in quell'istante il senso della propria esistenza, e la panacea a tutti i mali presenti e passati. Non credo al mondo possa esistere qualcosa di più benefico, taumaturgico, di un abbraccio. Se sono arrivata a maturare questa convinzione (che in certi momenti ha ridato senso alla mia vita) credo di doverlo anche all'aver scoperto il portare, con tutte le sue magie, le sue gioie. Molto più di un'alternativa al passeggino, direi.

Portate i vostri bambini, e godetene ogni volta che lo vorranno, e che voi lo vorrete. Happy babywearing :)



1 commento:

  1. Non ti segnalibro tra i preferiti nel mio pc ma ti ho archiviato nel mio cuore:-) grazie per questa bellissima testimonianza che vale per tutte quelle lette fino ad ora.

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